Dal primo luglio 2012, scatta l’obbligo di fattura elettronica per forfettari con fatturato superiore a 25mila euro l’anno.

Isa Maggi Dottore commercialista

L’obbligo di fatturazione elettronica comporta anche la conservazione digitale dei documenti informatici: ecco la procedura per eseguirla a norma di legge.

L’obbligo di conservazione digitale dei documenti informatici, a completamento dell’obbligo di  fatturazione elettronica mira a garantirne nel tempo l’autenticità e l’integrità, conferendovi pieno valore legale. Gli adempimenti di legge sono soddisfatti solo se le procedure utilizzate assicurano la conformità ai documenti originari e rispettano le scadenze ed i requisiti richiesti.

Dal primo luglio 2012, scatta l’obbligo di fattura elettronica per forfettari con fatturato superiore a 25mila euro l’anno.

Accanto a questo adempimento, la legge prevede anche la conservazione a norma del documento emesso in formato elettronico, procedura che completa il processo di gestione  dematerializzata delle fatture: emissione in formato XML (eXtensible Markup Language), trasmissione /ricezione attraverso il Sistema di Interscambio (SdI), archiviazione e conservazione.

Conservazione sostitutiva: requisiti

La conservazione digitale comprende l’archiviazione di  fatture e relative notifiche su supporti elettronici a norma di legge. L’intera procedura richiede pertanto una serie di passaggi e di strumenti (formato XML, firma digitale, indicizzazione documenti, creazione di lotti di conservazione in ordine cronologico, marca temporale).

La conservazione sostitutiva dei documenti informatici deve pertanto prevedere il ricorso a formati e strumenti riconosciuti dalla normativa di riferimento (DPCM 3 dicembre 2013 e DM 17 giugno 2014). Non è ad esempio possibile utilizzare la PEC per conservare le fatture elettroniche, perché la posta elettronica certificata non può soddisfare i 4 requisiti richiesti: immodificabilità, integrità, autenticità e leggibilità del documento informatico.

Conservazione e-fatture gratuita

L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei contribuenti un servizio gratuito per la conservazione delle fatture elettroniche. Per utilizzarlo, è necessario firmare un accordo triennale di servizio, rinnovabile automaticamente per altri tre anni.

Selezionando il link “Fatturazione elettronica” nella home page del portale Fatture e Corrispettivi, è possibile attivare il servizio gratuito di conservazione elettronica. L’Amministrazione finanziaria conserva le fatture elettroniche per 15 anni a partire dal momento in cui il contribuente (o il suo delegato) attiva il servizio.

Conservazione fatture: termini e scadenze

I soggetti chiamati all’obbligo di conservazione sostitutiva delle fatture elettroniche hanno 3 mesi di tempo a decorrere dal termine di presentazione della dichiarazione del relativo periodo d’imposta per procedere alla conservazione digitale dei documenti informatici. Imprese e professionisti che emettono fatture elettroniche devono conservarle per almeno 10 anni.

Decreto Legge PNRR 2 del 13 aprile 2022. Una sintesi

Isa Maggi

Stati Generali delle Donne

Tra le misure previste dal  DL PNRR 2 approvato dal Governo il 13 aprile 2022, portiamo la nostra attenzione su alcune specificazioni che riguardano in particolare il lavoro.

In particolare per quanto riguarda le misure di contrasto al lavoro sommerso, è stato avviato un Portale dedicato ed è stata messa in azione, anticipando i tempi, la regola in materia di pagamenti digitali.

Sono previste nuove assunzioni tramite FormezPA e le candidature a tutti i concorsi pubblici saranno esclusivamente in modalità digitale, tramite il portale InPA.

E’ stato anche introdotto il nuovo “bonus idrogeno” sotto forma di esonero dal pagamento degli oneri generali sul consumo di energia elettrica da fonti rinnovabili.

I fondi non spesi del Pnrr potranno essere destinati ai ‘Progetti bandiera’ delle Regioni, purché restino all’interno della stessa ‘missione’ del Recovery plan. “Eventuali economie realizzate a seguito di procedure di selezione dei progetti da parte delle amministrazioni titolari degli investimenti”, ma stiamo aspettando la versione definitiva, potranno essere assegnate ai Progetti bandiera “all’interno delle stesse missioni e componenti del Pnrr”.

Ecco una sintesi, rimandando poi a specificazioni successive su singoli argomenti:

1) ISCRIZIONE A CONCORSI PUBBLICI TRAMITE INPA.GOV.IT

Dal 1° luglio 2022 sarà possibile partecipare ai concorsi pubblici solo iscrivendosi al Portale della presidenza del Consiglio InPA.gov.it. Al momento dell’iscrizione, il candidato dovrà compilare il proprio curriculum vitae, indicare un indirizzo PEC a lui intestato e un recapito telefonico. Il portale sarà esteso a Regioni ed enti locali per le rispettive selezioni di personale.

2) 60 MILIONI A FORMEZ PA PER ASSUNZIONI

Il Governo ha deciso di istituire nello stato di previsione del MEF un Fondo da 60 milioni di euro per il 2022 da trasferire su un conto corrente di tesoreria centrale intestato a FormezPA, l’Istituto che si occupa dell’implementazione e modernizzazione della Pubblica amministrazione. Il fondo ha lo scopo di “ottimizzare e rendere più efficienti le procedure di assunzione di personale pubblico, anche nell’ambito delle esigenze assunzionali connesse al PNRR“. A questo scopo FormezPA, in base all’effettivo fabbisogno finanziario, preleva le risorse stanziate, fino al 31 dicembre 2024, come anticipazione delle spese, poi da restituire con interesse dell’1%, necessarie a svolgere i concorsi “oggetto di convenzioni con le pubbliche amministrazioni con oneri a carico di queste ultime“.

3) LINGUA STRANIERA OBBLIGATORIA IN TUTTI I CONCORSI

Con il Decreto PNRR 2 arriva la prova di lingua straniera obbligatoria nei concorsi pubblici. La norma rivede l’attuale procedura che, ad oggi, prevede “l’espletamento di una sola prova scritta e di una prova orale” sostituendola con “almeno una prova scritta, anche a contenuto teorico-pratico, e sempre di una prova orale, comprendente l’accertamento della conoscenza di almeno una lingua straniera“. Le prove di esame dei concorsi pubblici potranno essere precedute da forme di preselezione predisposte anche da imprese e soggetti specializzati in selezione di personale e possono riguardare l’accertamento delle conoscenze indicate nel bando o il possesso delle attitudini e delle capacità comportamentali richieste dal bando.

4) CONSULENZE IN PA PER PNRR ANCHE PER I PENSIONATI

Fino al 31 dicembre 2026, le amministrazioni titolari di interventi previsti nel PNRR   incluse le Regioni e gli Enti locali, potranno conferire incarichi di consulenza, anche in deroga al divieto di attribuire incarichi retribuiti a lavoratori collocati in quiescenza, ovvero pensionati.

5) SU ZES PREVISTA PROCEDURA STRAORDINARIA

Previste, dal Decreto PNRR 2, anche nuove modalità di individuazione delle “Zes”(Zone economiche speciali). Un apposito DPCM definirà “una procedura straordinaria di revisione del perimetro delle aree individuate, improntata al principio di massima semplificazione e celerità”, da attivarsi “su iniziativa del Commissario”, fermo il “limite massimo delle superfici fissato per ciascuna Regione, in coerenza con le linee e gli obiettivi del Piano di sviluppo strategico”. La proposta di revisione, “in relazione alle singole Zes, è approvata con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, adottato su proposta del Ministro per il Sud e la coesione territoriale, sentita la Regione”. La modifica va a toccare il Decreto n.91 del 2017, che contiene “disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno”, tra cui interventi sulle Zes. Previsti anche 250 milioni di euro extra per le ZES.

6) BONUS IDROGENO

Il testo prevede il bonus idrogeno, cioè l’esonero dal pagamento degli oneri generali sul consumo di energia elettrica da fonti rinnovabili in impianti di elettrolisi per la produzione di idrogeno verde. L’esonero scatterà anche qualora l’impianto di produzione e quello di elettrolisi siano collegati attraverso una rete con obbligo di connessione di terzi. Sarà un Decreto del MITE a individuare “i casi e le condizioni tecniche di dettaglio al ricorrere dei quali” si applica l’esonero. La stessa norma punta a prevedere che l’idrogeno prodotto non rientri tra i prodotti energetici, non rientrando così tra i prodotti sottoposti ad accisa se non direttamente utilizzato in motori termici come carburante.

7) MULTA PER RIFIUTO PAGAMENTI CON BANCOMAT DA 30 GIUGNO

Multe a partire dal 30 giugno 2022 (e non dal 1° gennaio 2023) per la mancata accettazione dei pagamenti con bancomat e carte di credito. Per la mancata accettazione di un pagamento, di qualsiasi importo, effettuato con una carta di pagamento si applicherà quindi già dal prossimo 30 giugno la sanzione amministrativa di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento.

8) NUOVE REGOLE SULLA PARITÀ DI GENERE

Per “dare effettiva applicazione al principio della parità di genere nell’organizzazione e gestione del rapporto di lavoro”, le amministrazioni pubbliche potranno prevedere “misure che attribuiscano vantaggi specifici al genere meno rappresentato”. Questo prevede il nuovo testo approvato dal Consiglio dei Ministri. I ‘criteri di discriminazione positiva’ – specifica la norma – dovranno essere “proporzionati allo scopo da perseguire” e “adottati a parità di qualifica da ricoprire e di punteggio conseguito nelle prove concorsuali”. Entro il 30 settembre prossimo, il dipartimento della Funzione pubblica dovrà adottare specifiche linee guida di attuazione della norma.

9) OBBLIGO FATTURA ELETTRONICA ANCHE PER P.IVA IN FORFETTARIO

Il Decreto PNRR 2 approvato dal Governo estende l’obbligo di fatturazione elettronica anche alle partite Iva sia in “regime di vantaggio” che in “regime forfettario”. L’obbligo scatterà dal 1° luglio 2022. Per il terzo trimestre del periodo d’imposta 2022, le sanzioni non si applicheranno a coloro i quali l’obbligo di fatturazione elettronica è esteso a decorrere proprio dal 1° luglio 2022, se la fattura elettronica è emessa entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione.

10) NUOVE REGOLE PER USO SOCIAL PER I DIPENDENTI PA

Arriva nel Decreto PNRR 2 il Codice di comportamento dei dipendenti della PA sui social. Dunque, l’attuale codice dovrà essere integrato con “una sezione dedicata al corretto utilizzo delle tecnologie informatiche e dei mezzi di informazione e social media da parte dei dipendenti pubblici, anche al fine di tutelare l’immagine della pubblica amministrazione”. La norma, quindi, prevede un aggiornamento del Codice di comportamento dei dipendenti della Pubblica Amministrazione.

11) LOTTA AL LAVORO SOMMERSO

Nasce il “Portale nazionale del sommerso (PNS)” che va a sostituire ed integrare le banche dati esistenti attraverso le quali l’Ispettorato nazionale del lavoro, l’INPS e l’INAIL condividono le risultanze degli accertamenti ispettivi. La norma prevede un onere di 5 milioni di euro per il 2022 e di 800.000 euro a partire dal 2023. Nel portale dovranno confluire i verbali ispettivi e ogni altro provvedimento consequenziale all’attività di vigilanza, compresi tutti gli atti relativi ad eventuali contenziosi instaurati sullo stesso verbale.

12) NASCE IL SISTEMA PREVENZIONE SALUTE RISCHI AMBIENTALI CLIMATICI

Il Decreto PNRR 2 istituisce il “Sistema nazionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici (SNPS)” allo scopo di “migliorare e armonizzare le politiche e le strategie messe in atto dal Servizio sanitario nazionale per la prevenzione, il controllo e la cura delle malattie acute e croniche, trasmissibili e non trasmissibili, associate a rischi ambientali e climatici”. Secondo la norma il Sistema, “mediante l’applicazione dell’approccio integrato ‘one-health’ nella sua evoluzione ‘planetary health’ e tramite l’adeguata interazione con il Sistema nazionale a rete per la protezione ambientale (SNPS)“, concorre “al perseguimento degli obiettivi di prevenzione primaria correlati in particolare alla promozione della salute, alla prevenzione e al controllo dei rischi sanitari associati direttamente e indirettamente a determinanti ambientali e climatici, anche derivanti da cambiamenti socio-economici, valorizzando le esigenze di tutela delle comunità e delle persone vulnerabili o in situazioni di vulnerabilità, in coerenza con i principi di equità e prossimità”.

13) FONDO DA 15 MILIONI PER IL MITE

La norma approvata dall’Esecutivo in data 13 aprile 2022, istituisce nello stato di previsione della spesa del Mite “il Fondo per l’attuazione degli interventi del PNRR di competenza del ministero della Transizione ecologica”. L’onere è di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024.

14) NOVITÀ SULLE ZONE LOGISTICHE SEMPLIFICATE

Il Decreto PNRR 2 stabilisce che con un “DPCM adottato su proposta del Ministro per il Sud e la coesione territoriale, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze, con il Ministro per le Infrastrutture e la mobilità sostenibile e con il Ministro dello Sviluppo economico”, sentita la Conferenza unificata, entro 60 giorni sono disciplinate “le procedure di istituzione delle Zone logistiche semplificate” (ZLS), “le modalità di funzionamento e di organizzazione”. La modifica va a toccare l’articolo 1, comma 65, della Legge di Bilancio 2018, che prevedeva per le ZLS disposizioni analoghe rispetto a quelle delle Zone economiche speciali (ZES), contenute nel Decreto n. 91 del 2017 sulle “disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno”. Fino all’entrata in vigore del Decreto – viene specificato – “si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni relative alla procedura di istituzione” delle Zes.

15) FONDO DA 2 MILIONI PER I BENI CONFISCATI ALLE MAFIE

Con lo scopo di “rendere effettivi gli obiettivi della misura ‘Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie’” della Missione M5C3, investimento 2, del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il Governo istituisce un Fondo, nello stato di previsione del MEF, “per le spese di gestione di tali beni, da trasferire all’Agenzia per la coesione territoriale” con la dotazione di 2 milioni di euro per il 2022. Le risorse dovranno poi essere ripartite dall’Agenzia per la coesione territoriale, con propri provvedimenti, “in favore degli enti beneficiari selezionati all’esito delle procedure di attuazione”, appunto, della misura del PNRR “Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie”.

16) ARRIVA 3-I SPA PER GLI ENTI PREVIDENZIALI PA

Arriva la ‘3-I spa’, società a capitale interamente pubblico incaricata delle attività di sviluppo, manutenzione e gestione di soluzioni software e di servizi informatici a favore degli enti previdenziali delle pubbliche amministrazioni centrali, in particolare dell’INPS, INAIL e dell’ISTAT, nonché della presidenza del Consiglio dei ministri, del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, dell’Agenzia nazionale per la cybersicurezza nazionale. Il capitale sociale della società sarà interamente sottoscritto e attribuito all’INPS, all’INAIL e all’ISTAT. Il Consiglio di Amministrazione della società sarà composto da cinque membri, di cui uno nominato dal Presidente del Consiglio o dal Ministro delegato per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, con funzioni di presidente e uno nominato dal Ministro del Lavoro. Gli altri tre membri saranno designati, uno ciascuno, da INPS, INAIL e ISTAT.

17) FONDO PER RISARCIMENTO VITTIME TERZO REICH IN ITALIA

Arriva, al MEF, il Fondo per il ristoro dei danni subìti dalle vittime di crimini di guerra e contro l’umanità compiuti in Italia dalle forze del Terzo Reich nel periodo tra il 1° settembre 1939 e l’8 maggio 1945. Sarà un decreto del Ministro dell’Economia a stabilire norme di dettaglio, come la procedura di accesso al Fondo, le modalità di erogazione degli importi agli aventi diritto.

18) SLITTA A IL CODICE CRISI D’IMPRESA

L’entrata in vigore del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza slitta dal 16 maggio al 15 luglio 2022. La modifica inoltre va ad abrogare il comma 1 bis dell’articolo 389 del Codice. La disposizione rinviava al 31 dicembre 2023 l’entrata in vigore del titolo II della parte prima del Codice, relativa alla materia di procedure di allerta e composizione assistita della crisi.

19) ITER PIÙ SNELLO PER ELETTRIFICAZIONE PORTI

In arrivo semplificazioni per la realizzazione degli impianti di elettrificazione dei porti che saranno considerati di pubblica utilità e caratterizzati da indifferibilità ed urgenza. La norma prevede inoltre un dimezzamento dei termini previsti per l’eventuale procedimento di valutazione di impatto ambientale o della verifica di assoggettabilità da svolgersi sul progetto di fattibilità tecnico-economica di competenza della Regione.

20) ARRIVA CTS MONITORAGGIO EFFICIENZA GIUSTIZIA CIVILE

Presso il ministero della Giustizia, con apposito Decreto ministeriale, dovrà essere istituito il Comitato tecnico-scientifico per il monitoraggio sull’efficienza della giustizia civile, sulla ragionevole durata del processo e sulla statistica giudiziaria. E’ analogo al Comitato tecnico-scientifico per il monitoraggio sull’efficienza della giustizia penale, istituito lo scorso dicembre. Secondo la norma, il Comitato è un “organismo di consulenza e di supporto nella valutazione periodica del raggiungimento degli obiettivi di accelerazione e semplificazione dei procedimenti civili, nel rispetto dei canoni del giusto processo, nonché di effettiva funzionalità degli istituti finalizzati a garantire un alleggerimento del carico giudiziario”. Sarà presieduto dal Ministro della Giustizia (o da un suo delegato) e formato da non più di 15 componenti in carica per tre anni.

21) NUOVE REGOLE SU DIOCESI E BENI

Le diocesi e gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti potranno essere attuatori esterni del PNRR per quanto riguarda gli interventi di importo non superiore alla soglia comunitaria su beni di loro proprietà. L’intervento potrà essere attuato secondo modalità definite in un apposito atto adottato dal soggetto attuatore pubblico titolare dell’investimento e previa sottoscrizione di un disciplinare di obblighi nei confronti dell’amministrazione titolare dell’investimento.

Ripartire dai territori e dalle donne. I Borghi, lo sviluppo sostenibile, le opportunità del Pnrr

Isa Maggi Stati generali delle Donne – Forum Nazionale Turismo sostenibile

Dopo l’avvio a Pavia dello Sportello del Turismo sostenibile con il progetto Equal Immagin@zioni nel 2004 con l’Università degli Studi di Pavia, 48 Comuni, 5 scuole e 5 Camere di Commercio, nel 2018 abbiamo dato l’avvio agli Stati Generali del Po.

E’ stata la pandemia a farci diffondere questo immenso lavoro e proporre, con gli Stati generali delle Donne, il Forum Nazionale dello sviluppo sostenibile attraverso incontri mensili on line, aggregando associazioni ed enti in moltissime parti d’Italia,

qui il nostro sito: lhttps://www.forumturismosostenibile.it/

E con questi fondamenti ci siamo organizzate con You and Italy di Bari e il Future Food Institute di Sara Roversi verso gli Stati Generali del Turismo che si sono svolti on line il 25, 26 e 27 marzo, con grande partecipazione di attori istituzionali e privati, con due obiettivi fondamentali:

– ripensare lo sviluppo locale, partendo dai territori e dalle donne, con metodi e parole nuove, adatte ad identificare nuove pratiche, per fornire innovative chiavi di lettura e influenzare le politiche di sviluppo locale, con coraggio e proattività,

– affrontare con coraggio la grande sfida dei cambiamenti climatici è ora necessario e rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società capace di futuro.

Il futuro è di chi lo fa.

La sfida che insieme dobbiamo affrontare ha una grande portata e richiede il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali, culturali.

L’economia rigenerativa delle donne rende più competitive le nostre imprese e produce posti di lavoro affondando i nostri fondamenti in un modo di produrre legato alla qualità, alla bellezza, al lavoro dignitoso, all’efficienza, alla storia delle Città, alle esperienze positive di comunità e di territori. L’economia delle donne fa della coesione sociale e territoriale un fattore della produzione declinando sostenibilità e pari opportunità.

“La nostra battaglia per la sostenibilità globale sarà vinta o persa nelle città” aveva dichiarato l’ex Segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon nel 2012 a New York in occasione dell’High-level delegation of Mayors and Regional authorities.

Il progetto che con gli Stati generali delle Donne abbiamo lanciato a Matera, capitale Europea della cultura, a gennaio 2019, “Le città delle Donne” si basa proprio sui fondamenti dell’Agenda 2030 e si concretizza nelle Città, sulla base del principio di sussidiarietà per creare connessioni verso lo sviluppo sostenibile attraverso un processo condiviso che prevede la co-creazione, l’attuazione, il monitoraggio, la trasparenza e comunicazione dei risultati, la valutazione e la revisione dei processi.

Il prossimo incontro su questi temi si svolgerà on line il prossimo 19 aprile alle ore 17, 30. Ed intanto con i progetti e le azioni delle Città delle Donne continueremo il nostro percorso di co progettazione in tutte le regioni italiane.

Ogni “Città delle Donne” sta scrivendo perimetri nuovi per attuare azioni in un quadro di obiettivi caratterizzati da una visione integrata dello sviluppo sostenibile, attraverso l’azione congiunta di attori del cambiamento formati, responsabili e consapevoli, in grado di avviare le Città verso la sostenibilità con il costante coinvolgimento dei cittadini e delle cittadine nei processi decisori.

Occorre coraggio, pazienza, occorre andare oltre il consenso immediato, occorre agire ora guardando al futuro, disegnando soluzioni nuove, alfabetizzando allo sviluppo sostenibile le Comunità.

Le crisi sono un’occasione per immaginare una visione diversa e per trovare nuove energie per far fronte alle conseguenze della guerra in atto, della crisi energetica e dell’aumento delle temperature, come ci stanno dicendo le anteprime sconvolgenti dell’Ipcc.

Nel prossimo luglio, all’High level political forum di New York, nel quale anche l’Italia presenterà l’aggiornamento della sua Strategia nazionale di sviluppo sostenibile, avremo un quadro aggiornato della situazione mondiale e speriamo di tracciare un nuovo quadro di riferimento.

Sul piano economico e sociale gli effetti del conflitto combinati a quelli del Covid sono pesantemente negativi in termini di aumento delle povertà e nuove sfide si vanno a sovrapporre alla transizione green rendendola più difficile anche a seguito dell’aumento dei costi di gas e petrolio e al ritorno al consumo del carbone.

E’ necessario un cambio di passo coinvolgendo innanzitutto cittadini e cittadine di buona volontà in un ragionamento complessivo sul rapporto tra benessere individuale e bene comune, partendo dalle scelte coraggiose che si prenderanno nelle Città, prendendoci cura di noi e della Madre Terra.

Le azioni sui Borghi come strumento di turismo sostenibile

In questo quadro complesso, ma pieno di grande energia collettiva, si collocano le azioni e i progetti che si realizzeranno nei Borghi, verso uno sviluppo sostenibile e la

coesione sociale.

Ventuno Borghi torneranno a vivere attraverso un meccanismo virtuoso voluto dal Ministero della Cultura all’interno della Missione 1 del PNRR con l’obiettivo di creare una crescita sostenibile e di qualità e di distribuirla su tutto il territorio nazionale. Ogni Borgo, caratterizzato da un avanzato processo di declino e abbandono, verrà finanziato con 20 milioni di euro per il recupero del patrimonio storico, artistico, per l’individuazione di una vocazione specifica, per potenziare la rete e la banda larga, per il rilancio economico e sociale.

Le risorse saranno utilizzate per l’insediamento di nuove attività, infrastrutture e servizi nel campo della cultura, del turismo, del sociale e della ricerca.

Ciascuna Regione o Provincia Autonoma ha esaminato le candidature proposte dalle varie realtà territoriali e individuato il progetto pilota a cui indirizzare l’investimento di 20 milioni di euro, per un totale di 21 interventi su tutto il territorio nazionale.

Questi i progetti individuati:

Abruzzo

“Rocca Calascio Luce d’Abruzzo”.

Il progetto prevede il restauro e la conservazione del sito di Rocca Calascio, comune in provincia dell’Aquila, insieme alla realizzazione di un albergo diffuso nei palazzi chiusi e semi abbandonati, di un’area per il campeggio e la sosta dei cavalli lungo il percorso dell’Ippovia e di alcuni servizi elementari totalmente mancanti. Quest’ultimo aspetto è tra quelli che incidono di più nell’invertire il processo di spopolamento, fine ultimo del progetto.

Basilicata

Il borgo di Monticchio Bagni, nel comune di Rionero in Vulture in provincia di Potenza, verrà interessato da un progetto che vedrà coinvolti il Dipartimento per le Culture Europee del Mediterraneo e la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Basilicata, insieme alla Direzione Regionale Musei, nell’attrarre residenzialità a medio termine attraverso l’insediamento di attività didattiche e di ricerca, iniziative di scambi internazionali, laboratori, spazi di co-working e incubazione di start-up innovative, stimolate anche dai recenti fenomeni del south-smartworking e del nomadismo digitale. L’attrattività sarà inoltre potenziata da micro-infrastrutture per il tempo libero.

Calabria

“Gerace, porta del sole”. Il comune di Gerace, in provincia di Reggio Calabria, verrà interessato da interventi in grado di incidere sul recupero del patrimonio culturale e sul miglioramento della sua fruizione e accessibilità, facendo sì che la cultura del luogo divenga una ricchezza condivisa, e dalla realizzazione di strutture e servizi capaci di rendere il borgo attrattivo, attento ai bisogni sia della comunità che del visitatore. Saranno attuati interventi di carattere digitale insieme al recupero di edifici storici, che diventeranno parte di un itinerario culturale e al contempo contenitori di servizi in grado di rivitalizzare il borgo.

Campania

“Sanza: il borgo dell’accoglienza”. Elemento centrale del progetto è un sistema di albergo diffuso situato nel borgo antico del comune di Sanza, in provincia di Salerno, con camere e servizi dislocati in diversi edifici, in modo da garantire gli assi portanti del progetto: accoglienza turistica; residenza e spazi laboratoriali; residenze d’artista; residenza e spazi per terza età. Un luogo pensato anche per il creative social coworking, con lo sviluppo di progetti imprenditoriali che ospitino professionisti in un ambiente che non è solo lavorativo ma anche comunitario. Nell’ottica della sostenibilità, specifiche linee guida renderanno il progetto a basso impatto ambientale, regolando il riciclo eco-compatibile dei rifiuti urbani e il recupero delle acque piovane.

Emilia Romagna

“Da Campolo l’Arte fa scola”. Il borgo di Campolo, nel comune di Grizzana Morandi in provincia di Bologna, verrà interessato dalla creazione di un nuovo sistema territoriale che metta in relazione il carattere residenziale, rigenerato nella sua attrattività verso le giovani generazioni, con nuove funzioni in ambito culturale e turistico che interesseranno anche il vicino nucleo culturale della Rocchetta Mattei. Verranno realizzati interventi di restauro di beni pubblici e privati vincolati e avviate start-up culturali, tra cui la Scuola di Alta Formazione Edile e del Restauro di Campolo, la Casa delle Arti nel compendio del Palagio e gli Studi per attività cinematografiche e audiovisive.

Friuli Venezia Giulia

“Mille anni di storia al centro dell’Europa: Borgo Castello crocevia di popoli e culture”. Borgo Castello, nel comune di Gorizia, verrà interessato da un progetto di rigenerazione urbana per implementarne la riqualificazione degli spazi, con interventi volti, da un lato, alla rigenerazione culturale, sociale ed economica capaci di migliorare l’attrattività dell’area e favorire l’insediamento di nuove attività produttive sensibili al contesto locale e ai nuovi residenti, e, dall’altro lato, a rendere fruibili quattro nuovi contenitori che saranno a disposizione degli attori culturali locali. Viste le potenzialità attrattive dell’area e stante l’approssimarsi del 2025 che vedrà Borgo Castello fulcro di tutte le iniziative per Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025, il progetto risponde alla necessità di avviare sin d’ora il processo di rigenerazione urbana in vista di questo importante appuntamento.

Lazio

“Treviniano Ri-Wind”. Il borgo di Treviniano, nel comune di Acquapendente in provincia di Viterbo, intende tracciare una possibile rotta verso uno sviluppo economico che preservi e valorizzi l’attuale capitale sociale e culturale. Il concetto di rewind sottende una tensione alla rigenerazione, grazie a modelli di sviluppo che si adattano alla microeconomia di un piccolo borgo e trasformano i consumatori in fruitori. L’acceleratore di questi processi è la Cooperativa di Comunità, condivisa e realizzata dagli abitanti stessi del borgo, che mira ad un nuovo modello di aggregazione sociale, per rispondere ai fabbisogni emergenti in tema di welfare, di sviluppo sostenibile, di miglioramento della qualità di vita e del contesto naturalistico, paesaggistico e ambientale.

Liguria

“Ricordare il passato per ricostruire il futuro”. Il progetto di rigenerazione del Borgo Castello, nel comune di Andora in provincia di Savona, mira al recupero strutturale e funzionale del patrimonio storico e rurale e del paesaggio naturale e agricolo storico per rispondere alla volontà di sperimentare una nuova visione di turismo culturale in ottica sostenibile e avvalendosi delle nuove tecnologie smart. Quattro gli interventi chiave: la riqualificazione del nucleo centrale del Castello con la creazione di un polo espositivo; la creazione di un giardino botanico con piante rare e di origine antica ed esotica; un percorso archeologico e storico, sia fisico che virtuale, attraverso gli spazi recuperati; la realizzazione di un parco agricolo esperienziale con il recupero di antiche attività della tradizione rurale e artigianale locale.

Lombardia

“Borgo Cre_attivo”. Il borgo di Livemmo, nel comune di Pertica Alta in provincia di Brescia, attraverso il rafforzamento del tessuto produttivo e l’offerta di servizi ai cittadini, attiverà dinamiche di insediamento di nuove imprese che possano riflettere l’identità locale, ma anche apportare nuove conoscenze che permettano di innescare dinamiche di collaborazione e di fiducia. Quattro gli assi strategici:

– arte e cultura, con la creazione di residenze d’artista, la realizzazione di un festival internazionale, la valorizzazione di un forno fusorio tradizionale e la creazione di un museo;

– natura e ospitalità, con la realizzazione di un bike-point, la sistemazione di sentieri e ciclovie, la realizzazione di aree attrezzate per tempo libero e famiglie;

– produzioni locali, con la facilitazione del raggiungimento delle malghe attraverso sentieri ciclopedonali e la realizzazione di una bottega;

– servizi alla comunità, con telemedicina, installazione di caldaia a biomassa, connettività, apertura di bandi per l’insediamento di start up e famiglie, incentivi alla ristrutturazione di immobili di proprietà privata.

Marche

“METROBORGO – Montaltolab – Presidato di civiltà future”. Nove cantieri di progetto per il recupero di edifici di grande valore storico culturale da destinare a nuove funzioni: dall’archivio storico alle micro-installazioni e pillole narrative nei punti chiave del borgo; dal museo del territorio e dei borghi agli spazi associativi ed espositivi; dal patrimonio immateriale dell’artigianato tradizionale e creativo alla riattivazione del Teatro di Sant’Agostino. Questa la strategia di rilancio di Montalto delle Marche, comune in provincia di Ascoli Piceno, destinato a divenire HUB di civiltà, centro di elaborazione di politiche di sviluppo sostenibile, collettore di esperienze locali, nazionali e internazionali che ispirino progetti replicabili nell’intero Paese.

Molise

“Pietrabbondante, un angolo di mondo tra cielo e terra”. Il comune di Pietrabbondante, in provincia di Isernia, verrà interessato dall’attuazione di strategie e interventi che consentano alle comunità locali dell’intero comprensorio Alto Molisano di beneficiare di una ricaduta sul tessuto economico e sociale grazie alla valorizzazione dello straordinario patrimonio archeologico del “Santuario italico” di epoca sannita. Sei gli obiettivi specifici: la riqualificazione della struttura insediativa del borgo; il potenziamento della fruibilità fisica e digitale del sito archeologico sannita e del museo; la creazione di servizi di accompagnamento alla valorizzazione del sito archeologico e del museo; lo sviluppo della destinazione turistica; la realizzazione di interventi a sostegno della popolazione e delle imprese con lo sviluppo della mobilità intercomunale.

Piemonte

“ALAVETZ! Agachand l’avenir de Elva – SU, AVANTI! Guardando l’avvenire di Elva”. Il progetto sostiene e promuove un piano di rinnovamento degli spazi del comune di Elva, in provincia di Cuneo, e delle funzioni da esso ospitate, proponendo interventi ed interazioni che possano attivare nuovi processi di rigenerazione culturale sociale ed economica a favore del contesto comunale. Gli interventi compresi nel progetto prevedono la creazione di un Centro Studi di Apicultura e di una Scuola di pastorizia, oltre ad un Osservatorio Astronomico e ad un Centro di Saperi Tradizionali delle tradizioni alpine ed una foresteria. Verrà inoltre realizzato un Museo Immersivo, ristrutturato un rifugio, installata una rete di riscaldamento a biomassa e valorizzata la rete di sentieri e percorsi.

Puglia

“FUTURE IN THE PAST – La rinascita del rione Fossi di Accadia”. Il progetto di rigenerazione del borgo “Rione Fossi”, nel comune di Accadia in provincia di Foggia, promuove un sistema integrato di investimenti sul patrimonio culturale, naturalistico e abitativo, allo scopo di definire e implementare una nuova matrice di sviluppo con l’attivazione di nuove economie, funzionali a dinamiche di ripopolamento rivolte da un lato a operatori economici, artisti del contemporaneo, nuovi occupati nelle attività economiche pensate per accrescere l’attrattività del Borgo in modo duraturo, e dall’altro ai turisti e ai fruitori delle stesse attività che saranno avviate. I diversi interventi prevedono: il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale; il recupero di unità residenziali pubbliche; incentivi per le nuove localizzazioni di imprese creative o legate al turismo esperienziale; azioni di valorizzazione turistica e culturale, con la musealizzazione del “parco dei ruderi” e degli ipogei, un concorso internazionale di arte contemporanea, residenze d’artista, blues festival.

Sardegna

“Dove la natura incontra l’arte”. Il rilancio del comune di Ulassai, in provincia di Nuoro, coniuga il rafforzamento della consapevolezza nella popolazione locale dell’unicità del patrimonio artistico di Maria Lai e di quello ambientale-paesaggistico dei Tacchi, attuando una contaminazione costante tra la popolazione locale e i residenti temporanei nazionali e internazionali. La proposta si sostanzia in 38 iniziative che prevedono interventi nei settori della ricettività turistica, del sostegno all’economia, dei servizi per gli sport all’aria aperta, della mobilità elettrica, della valorizzazione del patrimonio naturale, culturale e artistico, del presidio del territorio, dell’organizzazione di eventi culturali e dell’animazione territoriale. L’innovazione digitale è la direttrice trasversale a tutti gli interventi per trasformare e proporre Ulassai come una smart community. Diversi interventi sono poi dedicati ai giovani e alle famiglie, con azioni sulle scuole e sull’offerta educativa.

Sicilia

“Cunziria 4.0 – Oltre il Borgo”. La strategia di rigenerazione del borgo abbandonato della Cunziria, nel comune di Vizzini in provincia di Catania, nucleo storico legato all’attività della concia e alla figura di Giovanni Verga, è pensata come azione di sviluppo locale predisponente allo sviluppo dell’area del vizzinese e delle aree limitrofe. La proposta si sostanzia in diversi punti che prevedono: la riqualificazione fisica del borgo; la riqualificazione funzionale di diversi edifici con la realizzazione del centro di documentazione e museo Veghiano, di una biblioteca, un centro congressi, un’arena diffusa, un centro ricerca e scuola di teatro, un museo sull’attività della concia, un hub di ricerca sulla produzione della concia; la rivitalizzazione del borgo con il ripopolamento semistanziale; la creazione di nuove forme di occupazione; la creazione di un polo di attrazione culturale.

Toscana

Il recupero e la rigenerazione del Borgo di Castelnuovo in Avane, nel comune di Cavriglia in provincia di Arezzo, passa attraverso l’individuazione di nuove destinazioni d’uso, oltre a quella museale, e con l’insediamento di attività turistico ricettive secondo il modello dell’albergo diffuso, che concorreranno in maniera determinante ad un incremento occupazionale. Tra le iniziative previste: il completamento del Museo delle Miniere e del Territorio (MINE), il recupero di edifici storici per la realizzazione di residenze per artisti, di un complesso turistico ricettivo, di botteghe artigiane, di social-housing e degli spazi urbani interni al borgo, oltra alla realizzazione di reti tecnologiche di servizio.

Umbria

“Cesi porta dell’Umbria e delle meraviglie”. Il progetto considera Cesi, nel comune di Terni, come un borgo-territorio, riprendendo il concetto delle antiche città umbre della protostoria, le cosiddette touta, che includevano l’intero territorio sul quale si stabiliva una comunità. Le attività riguarderanno diversi ambiti: sport e turismo, ricettività e residenzialità, il settore del commercio, dell’artigianato e quello agroalimentare, sociale e cultura, viabilità e collegamenti, beni culturali, collaborazione pubblico – privato, campus e centri studi, connettività, comunicazione eventi e promozione.

Valle d’Aosta

“Fontainemore Borgo Alpino”. L’intervento rafforza il valore delle risorse che già operano nel territorio del comune di Fontainemore, in provincia di Aosta, per sviluppare sinergie e nuove opportunità tra i professionisti. Verrà realizzato un polo dedicato alla promozione della filiera agroalimentare locale e creato un centro di eccellenza agroalimentare (Convivium) composto dalle aziende del settore agricolo, lattiero caseario, dell’allevamento e della trasformazione dei prodotti alimentari. Sarà recuperata e restaurata l’antica casa parrocchiale, convertita a destinazione alberghiera. Verranno predisposti percorsi pedonali storici e sarà valorizzata l’intera filiera castanicola così come quella della toma di Gressoney. Si potenzieranno le infrastrutture di telecomunicazione e della connettività a vantaggio dei lavoratori da remoto e delle imprese.

Veneto

Il rilancio del comune di Recoaro Terme, in provincia di Vicenza, passa per il recupero degli immobili del compendio termale, per il restauro di edifici caratteristici del borgo cui viene assegnata funzione di aggregazione sociale e culturale e per la realizzazione di un polo formativo specializzato sui temi del termalismo. Tra gli obiettivi del progetto: l’attivazione del complesso termale come nuovo polo del benessere, l’intervento sugli edifici liberty del borgo, l’inserimento delle Piccole Dolomiti tra le mete del turismo montano sostenibile, l’arresto del declino demografico. La dimensione digitale degli interventi si concretizza nella creazione di spazi di coworking, nella fruizione del borgo attraverso strumenti digitali, nella dotazione di Villa Tonello di una piattaforma integrata a sostegno dei programmi di formazione, nella dotazione di tecnologie digitali nei luoghi recuperati della cultura.

Provincia di Trento

“La forza della minoranza: rinascita di un borgo di matrice germanica a sud delle Alpi”. Il progetto costruisce un percorso di sviluppo in grado di innescare un processo di rigenerazione complessivo del comune di Palù del Fersina, in provincia di Trento, finalizzato a contrastare i fenomeni di progressiva marginalizzazione che hanno interessato l’area negli ultimi decenni, a partire dalla valorizzazione del principale attributo identitario del borgo: l’essere minoranza linguistica di lingua mochena. Il progetto mira a raggiungere i seguenti obiettivi: valorizzazione della Matrice Identitaria Mochena, la creazione di percorsi di sviluppo economico, il miglioramento della qualità della vita della comunità. Verranno predisposti strumenti e sistemi di ospitalità e di residenzialità innovativi, realizzato un ecosistema green, valorizzate le fonti energetiche rinnovabili, creati spazi comunitari e di aggregazione.

Provincia di Bolzano

Il rilancio del comune di Stelvio, in provincia di Bolzano, passa attraverso la realizzazione di diversi progetti socio-culturali e socio-economici: la ristrutturazione ecologica delle case più antiche, per scopi abitativi e per la realizzazione di un albergo diffuso; la progettazione di un negozio di paese multifunzionale; il coinvolgimento dell’agricoltura con la coltivazione di terreni abbandonati e lo sviluppo di prodotti a Km zero; la promozione di iniziative culturali; la realizzazione di residenze per artisti e di spazi di coworking; residenze per anziani; una biblioteca; la creazione di un Museo diffuso; il rafforzamento delle attività artigianali attraverso i mercati e il supporto nello sviluppo dei prodotti. Verrà realizzato un impianto di irrigazione per le coltivazioni circostanti e il restauro di due sentieri campestri e di un ponte di legno per rendere coltivabili i terreni agricoli soprastanti il borgo.

Ma oltre a questo progetto pilota il Ministero della Cultura, all’interno della Missione 1, nella linea b, mira alla realizzazione di progetti locali di rigenerazione culturale di almeno 229 borghi storici, integrando obiettivi di tutela del patrimonio culturale con le esigenze di rivitalizzazione sociale ed economica, di rilancio occupazionale e di contrasto dello spopolamento.

Circa 1.800 sono state le candidature presentate dai Comuni, in forma singola o aggregata secondo quanto predisposto dall’avviso, per poter disporre dei 380 milioni di euro previsti dal Piano.

L’importo massimo del contributo sarà di circa 1,65 milioni di euro a borgo, l’istruttoria si concluderà entro maggio 2022 con l’assegnazione delle risorse al soggetto attuatore individuato da ogni singola proposta.

Proposte

Tra le proposte di semplificazione per la piena attuazione del PNRR da parte dei Sindaci dei Borghi è emersa la proposta di escludere l’autorizzazione paesaggistica per il fotovoltaico integrato sui tetti degli edifici non vincolati dei centri storici.
Realizzare un impianto fotovoltaico o solare termico sul tetto in un centro storico è nei fatti impossibile, perché occorre passare da un parere vincolante delle Soprintendenze che porta a una sicura bocciatura, nonostante il DPR 31/2017 abbia previsto una autorizzazione semplificata e non quella ordinaria (il parere della Sovrintendenza vale solo per i centri storici, mentre per tutte le altre aree vincolate, anche di particolare pregio paesaggistico, non è più necessaria alcuna autorizzazione). Le opportunità del PNRR per costituire comunità energetiche nei Comuni al di sotto dei 5mila abitanti rischia di perdere potenzialità poiché molti borghi rientrano in questa categoria. Con il Decreto del Presidente
della Repubblica 13 febbraio 2017, n. 31 è stata semplificata la procedura di autorizzazione semplificata e prevista l’esclusione dall’autorizzazione paesaggistica per alcune categorie di interventi chiaramente individuati dalla norma e da un elenco specifico. In particolare, l’esclusione riguarda l’installazione di
pannelli solari a servizio di edifici “purché integrati nella configurazione delle coperture, o posti in aderenza ai tetti degli edifici con la stessa inclinazione e lo stesso orientamento della falda degli edifici”. Il problema è che questa semplificazione non vale in centri e nuclei storici, anche qualora gli interventi seguano queste attenzioni rispetto all’integrazione e risultino non visibili da piazze e strade principali, in questo modo bloccando la diffusione delle rinnovabili in una parte non trascurabile del patrimonio edilizio italiano. Per semplificare le procedure, a partire dalla conversione in legge del decreto legge 17/2022 per affrontare i rincari in bolletta, occorre eliminare il riferimento alla lettera C dal riferimento delle esclusioni nell’Allegato A del DPR 31/2017, equiparando le condizioni degli immobili ricadenti nei
centri storici con quelli di tutte le altre aree vincolate.

Non cercare il lavoro, crealo”

Le aree interne, oggi interessate da processi di fragilità economica, sociale e demografica, dovranno rigenerarsi anche sulla base di un nuovo spirito imprenditoriale giovanile e femminile per coniugare valorizzazione territoriale, turismo sostenibile, economia circolare, coesione sociale ed etica d’impresa.

Sono in fase di attuazione e di uscita altri bandi per i Borghi e per il turismo, come ad esempio il bando che assegnerà 200 milioni di euro alle imprese che svolgeranno attività culturali, turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali nei Comuni facenti parte della seconda linea di azione.

Oltre alle due misure in corso sulla rigenerazione delle aree interne ed anche dei Borghi, importanti sono le misure nell’ambito dell’innovazione per la trasformazione delle sfide in opportunità per contesti depositari di un immenso patrimonio storico, artistico, ed eno gastronomico. Il mix tra cultura e innovazione è infatti essenziale per attuare strategie promosse da soggetti pubblici e privati, università, centri di ricerca e start up promotrici di innovazioni e studi, per arrivare alle realtà non-profit. Tra le soluzioni, ad esempio, come applicare le app o la blockchain e i big data per il monitoraggio dei territori e la semplificazione dell’apparato burocratico, per migliorare la tracciabilità delle filiere agroalimentari e la messa in sicurezza del territorio dal punto di vista sismico, idrogeologico e ambientale, conseguenti agli effetti della crisi climatica.

Ed anche per ripensare e rafforzare i servizi alla collettività e un nuovo welfare per rendere migliore la vita delle persone.

Una rivoluzione dove l’incremento necessario dell’occupazione femminile permetterà all’Italia di uscire dal lungo inverno della denatalità, che è il più drammatico dei problemi che l’Italia deve affrontare.

Un monitoraggio su questo aspetto è necessario per verificare il ruolo decisivo dei progetti e delle azioni che si intraprenderanno nei Borghi nella risposta alle sfide poste dalla crisi occupazionale, climatica e pandemica.

C’è un’Italia che sfida le crisi e i Borghi sono fattore determinante della nostra identità e della nostra storia, per affrontare la crisi e rilanciare l’economia.